Mercoledì 22 febbraio si è tenuto, presso il Palazzo Ducale di Genova, il secondo Living Lab organizzato dal Comitato Uisp Liguria nell’ambito del progetto SportPerTutti. Questo appuntamento è stato incentrato sul “Valore ambientale dello sport” e vi hanno preso parte: Simona Ferro, assessora regionale alle Pari Opportunità, Stili di vita consapevoli, Cittadinanza Responsabile, Tutela e valorizzazione dell’Infanzia, Tutela degli Animali d’affezione, Tutela dei Consumatori, Sport, Organizzazione e Personale regionale, Politiche giovanili, Scuola e Università; Stefano Alpigini, funzionario amministrativo del Dipartimento Salute e Servizi Sociali, Sport e Tempo libero della Regione Liguria; Valentino Zanin, dirigente dell’Unità di Progetto Smart Mobility del Comune di Genova; Carla Gerbaudi, mobility manager d’area del Comune di Genova; Concetta Teresa Saporita, personale sanitario afferente alla Struttura Semplice Dipartimentale Epidemiologia e Promozione della Salute ASL3; Simona Vassallo, medico specialista ambulatoriale ASL 3; Patrizia Crisci, Dipartimento di Prevenzione Struttura Semplice Dipartimentale Epidemiologia e Promozione della Salute ASL 3; Tiziana Amedeo, funzionario amministrativo Direzione Politiche dello Sport Comune di Genova. Per l’Uisp, oltre al responsabile della comunicazione e dei rapporti di rete per il progetto Sport per Tutti, Alessio Semino, sono intervenuti il presidente Uisp Liguria, Tommaso Bisio; Fabrizio De Meo, responsabile
Ufficio Progetti Uisp Liguria, e Andrea Viari, responsabile del progetto SportPerTutti in Liguria.
La giornata è stata aperta dal saluto dell’assessora Regionale allo Sport, Simona Ferro che ha fatto sentire il proprio supporto a tutte quelle iniziative, come gruppi di cammino e pedibus, che possono essere ottime soluzioni per incentivare stili di vita sani. Ad aprire il tavolo e la discussione una introduzione di Fabrizio De Meo: “Dopo la sospensione di attività motorie e sportive legate alla pandemia, con il supporto del ministero vogliamo aiutare lo sport nel senso più esteso possibile, inteso come attività ludiche e motorie. Lo sport, infatti, è sinonimo di ripartenza sociale, economica e della salute. In questo senso, ci siamo organizzati anche a livello europeo e abbiamo fatto pressione all’interno del CESE affinché adottasse una sorta di nuovo indicatore, il tasso di deprivazione sportiva abbinato al tasso di deprivazione economica”. Si tratta di un dato in grado di segnalare quanto “fare o non fare sport incide sulla vita e sulla ricchezza delle persone in senso stretto. Per questo motivo proviamo ad utilizzare lo sport per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2020-2030”.
All’interno di SportPerTutti, l’Uisp ha voluto coinvolgere i comitati regionali col mandato di costruire con le proprie realtà dei tavoli di lavoro su valore sociale, ambientale ed economico dello sport. L’obiettivo finale di tutti i tavoli è portare avanti azioni di co-sviluppo per implementare lo sport. In territorio genovese e ligure sono state già avviate delle sperimentazioni che vanno in quella direzione: l’estate scorsa, la prima dopo le misure pandemiche, ci sono state attività di Pedibus a Sestri Ponente nel tragitto casa-centro estivo-scuola. E poi ci sono i gruppi di cammino destinati a fasce di età più grandi, per un invecchiamento attivo. Dall’introduzione di Fabrizio De Meo è emerso il concetto di salute di comunità, ossia una salute che riguarda tutti. “Abbiamo integrato il Pedibus con la realtà del Punto Luce, in contrasto alla povertà educativa – ha proseguito Andrea Viari – Abbiamo colto l’occasione per rinforzare in modo significativo le collaborazioni con le scuole, i centri educativi e i centri estivi. Il Pedibus è un progetto educativo a tutto tondo, sia per bambine e bambini, che conoscono il quartiere in maniera più concreta che non spostandosi in macchina, sia per i genitori in termini di informazione. Speriamo che possa fare da modello anche per altri quartieri. Il feedback è positivo: nel momento in cui il genitore non deve venire a prendere il figlio a scuola e non deve prendere permesso, ci si rivede a fine giornata e la famiglia sa che c’è anche un percorso fiduciario e virtuoso che viene portato avanti insieme alla promozione di una mobilità sostenibile. Con l’ambito sociale, quello ambientale è un tema che si contamina: se individuiamo zone dove il traffico può essere limitato o organizzato diversamente, andiamo incontro alle esigenze di una cittadinanza che spesso non ha voce. L’obiettivo è individuare gli strumenti di promozione per far sì che ciò diventi un modello. Un tema potrebbe essere interfacciarci con la scuola, per capire materialmente come andare in soccorso di alcune figure come le maestre”.
Proprio dalla connessione tra azioni per la promozione di attività motorie utili per il benessere mentale e fisico e il mondo dell’istruzione, specialmente quella primaria e secondaria, prendono forma due linee guida che rappresenteranno un punto d’incontro all’interno del tavolo: la necessità di un allargamento degli spazi dove fare attività motorie e sport e il coinvolgimento della scuola e dell’Università, specialmente la Facoltà di Scienze Motorie. Sottolineando in apertura l’importanza dei vari enti, dall’assessorato allo Sport della Regione al Comune, dalle ASL al Dipartimento di Epidemiologia e Promozione della Salute della stessa ASL3, Concetta Teresa Saporita ha proseguito: “Il Pedibus, per noi che lo abbiamo fatto nascere e lo abbiamo sempre seguito, è un progetto che ha dato, soprattutto nel 2022, grandi soddisfazioni. Grazie alla collaborazione col Comune e gli uffici di Smart Mobility abbiamo veramente camminato insieme. Il Pedibus nasce con un obiettivo sanitario ed è la rappresentazione della salute, dell’attività fisica in una fascia d’età particolare, quella delle primarie e delle secondarie. È un progetto di equità. Anche un’associazione come l’Uisp che entra in ambito sanitario è importante”. E nel tornare a sottolineare l’importnza del Pedibus applicato alla scuola e agli spostamenti casa-istituto scolastico, viene evidenziato che “anche un’ora sola di attività fisica al giorno permette una gestione migliore della giornata scolastica e migliora la performance. Il bimbo che sta bene è quello che non perde giorni di scuola, che ha capacità maggiori di studio. I portatori di interesse, però, non sono solamente i bambini, ma anche adulti e aziende”.
Ecco perché un altro fiore all’occhiello sono i gruppi di cammino, che a Genova e in Liguria hanno una genesi che riporta agli inizi degli anni duemila, oggi di gruppi di cammino attivi, anche dopo la parentesi Covid, ne sono rimasti 14 e viene intercettata la necessità di riattivare un percorso comune, ben definito, normato e organizzato per rilanciarli. “Noi ci siamo per definirlo insieme, con un protocollo ben definito, anche in termini assicurativi – spiega Saporita – se qui mettiamo le basi per qualcosa di ben definito, noi come ASL3 siamo ben lieti di esserci”. Sul tema è tornato anche il presidente Uisp Liguria, Tommaso Bisio: “Nei primi anni duemila vi era stato un piano regionale focalizzato al contrasto di cadute e infortuni domestici. In quella sede, con la Facoltà di Scienze Motorie avevamo fatto da operatori e promotori (e ASL3 era capofila) e si era costruita, utilizzando fondi del Piano regionale, una rete di gruppi di cammino su tutta la regione. Di quell’esperienza resiste qualche gruppo: alcuni nostri come “Il Leccio” di Sant’Eusebio e qualche altro qua e là”. Ma come segnalato su più fronti, l’arrivo della pandemia ha coinciso con uno stacco pressoché totale dall’attività. “Stiamo cercando le modalità per dare continuità a queste pratiche – specifica Bisio – Noi in questa fase ripartiamo da operatori sportivi e, intendiamo ricreare la figura del walking leader. Avere un istruttore motiva maggiormente la persona, corregge il gesto, consiglia, e comunque rende l’idea di un impegno settimanale, così come succede, per esempio, con la ginnastica dolce”.
Bisio ha segnalato, inoltre, che “da adesso fino al periodo estivo riusciamo a garantire alcuni mesi gratuiti di attività e ciò dovrebbe far sì di riconquistare territori, oltre ai gruppi già esistenti. Stiamo anche lavorando ad una partnership con Federfarma per una collaborazione tra quartieri e medici. Questo tavolo è utile perché ci consente di rimettere in piedi in maniera organica collaborazioni che erano già in essere in precedenza e metterle a sistema. Crediamo che sia strategico, anche in questa fase, coinvolgere i medici di famiglia che, oltre a prescrivere il medicinale quando serve, potrebbe prevenire determinate patologie consigliando attività fisica. Ciò rappresenta una potenzialità da sfruttare”. Il tema medici di famiglia è stato ulteriormente affrontato: “L’aggancio con l’Ordine dei Medici deve essere riproposto – spiega Saporita – le attività durante la pandemia hanno subito un fermo grave. Sarebbe utile che l’Uisp, sul territorio nazionale, potesse incidere soprattutto sui ragazzi poiché si inizia da piccoli ad evitare di avere cittadini con problematiche di salute gravi. Se veramente si offrissero alle famiglie, come già fate, attività da provare per coinvolgere loro e i loro figli, anche sul fronte Pedibus, la vedrei come una importante spinta”. “Bisogna fare capire alle famiglie che l’attività fisica non è solamente sport – ha evidenziato Gerbaudi – oggi nelle scuole talvolta non si fa attività sportiva, e spesso anche fuori non si ha la possibilità di mandarli a fare sport”.
In questo passaggio sono emrse alcune proposte, spesso già messe in atto sul territorio e ripetibili, come quella degli spazi Kiss & Go per chi debba accompagnare i propri figli a scuola oppure quella di svolgere, da parte di scuole, ma anche di associazioni o enti sportivi, attività all’aperto, negli spazi che offre il territorio. Un territorio la cui conoscenza, sia dei punti di forza sia delle criticità che si possono rilevare, potrà diventare presto oggetto di una costituenda consulta, alla quale, se invitata, l’Uisp si impegnerà a partecipare attivamente.
“Come Direzione Mobilità stiamo instituendo una consulta della mobilità attiva per cercare di raccogliere tutte le associazioni di genitori o cittadini che hanno interessi sulla mobilità sostenibile – spiegano Carla Gerbaudi e Valentino Zanin – Si tratta di un’idea nata per fare ordine e raccogliere le segnalazioni dal territorio e che può trovare applicazione anche in zone limitrofe agli istituti scolastici. Perché chiedere al mobility manager (obbligo di legge dal 2015) di una scuola di segnalare problematiche che altrimenti non si saprebbero diventa importante, rafforzando quello che è già il lavoro di operatori e tecnici che si muovono”. E’ poi intervenuta Tiziana Amedeo: “Noi ci siamo chiesti come Comune se ci sia la possibilità di proporre questo come stile di vita attraverso la stimolazione del territorio. Si potrebbero identificare dei percorsi di cammino in ogni municipio e il walking leader, attraverso la segnaletica, potrebbe cominciare ad educare un gruppo che diventi, poi, spontaneo. Noi come Comune ci mettiamo a disposizione per questo genere di pratiche e di promozione di stili divita”.
Stefano Alpigini, in rappresentanza dell’assessore Ferro, ha sottolineato che la Regione Liguria è sempre pronta nella promozione dello “Sport come stile di vita consapevole, come benessere psico-fisico della persona”. A riguardo ha richiamato, il “programma di promozione sportiva in adempimento alla Legge regionale 40/2009 (Testo Unico) che è stata riaggiornata e avrà cadenza quinquennale”. L’intervento di Simona Vassallo si è incentrato soprattutto sui gruppi di cammino: “Negli ultimi anni le criticità emerse sono state il Covid, che ha allentato a tutti i livelli le attività, e la mancanza di una guida o riferimento. In fase di restarting del progetto è indispensabile una figura motivazionale, organizzativa, per dare linee guida circa quello che poi sarà il percorso. Serve un reset generalizzato, molte persone rimangono in stand-by non trovando le precedenti associazioni, che hanno chiuso”. Inoltre, le attività vanno adattate anche alle patologie che potrebbero essere emerse negli anni a seguire. Infine, per partire con la riattivazione dei gruppi di cammino riportandoli ai livelli pre-Covid, occorre un riferimento normato dove ci si tuteli in termini di modulistica e monitoraggio.
Anche per questo, al netto del mondo della scuola e dell’USR-Ufficio Scolastico Regionale, è stata rilevata l’importanza di coinvolgere l’Università nel percorso dei gruppi di cammino, non solo per la ricerca di possibili walking leader, ma anche come moltiplicatore di iniziative sulla scia di un gran numero di potenziali esperti in scienze motorie. Inoltre, Andrea Viari si è fatto portavoce di quella che potrebbe essere una advocacy che possa coinvolgere contemporaneamente adulti/genitori e figli, unendo la proposta di fare attività motoria per sé stessi e per i propri figli, in connessione con mobilità sostenibile e spostamento casa-scuola. Il Living Lab si è chiuso lanciando il prossimo appuntamento, quello di mercoledì 29 marzo, sempre nella stessa sede di Palazzo Ducale, ma anche con la proposta, da parte di ASL, di invitare l’Uisp a collaborare alla stesura di un protocollo organizzativo condiviso per i gruppi di cammino. (Alessio Semino, Ufficio Stampa e comunicazione Uisp Genova)